La rottamazione quater sta pian piano arrivando alle nuove scadenze, ed è importante segnarle. Alla base, infatti, c’è un motivo cruciale
Contrarre debiti è un qualcosa che suscita molta ansia e preoccupazione, perché c’è il pensiero, frequente, di dover riuscire a mettere da parte la somma per far fronte al debito.
Quando si contrae un debito con il Fisco, però, la situazione si complica, perché se non si assolve ad esso, le conseguenze sono piuttosto sgradevoli, e mettono il contribuente in seria difficoltà. Di solito, succede che dopo un tot di avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate, scattino i vari provvedimenti di recupero del credito.
Si può incorrere in pignoramenti, fermi amministrativi e quant’altro. Si tratta di situazioni che nessuno vorrebbe certamente vivere, ma spesso accade che si finisce per perdere il lavoro, ci vuole del tempo a trovarne un altro che soddisfi varie esigenze e magari si smette di pagare completamente il debito.
Il governo, lo scorso anno, ha introdotto la rottamazione quater, che consente a coloro che hanno cartelle esattoriali dal 2000 al 2015, di pagare senza aggio né sanzioni. In molti hanno aderito, ma non tutti riescono a far fronte al debito, nonostante l’agevolazione. Presto arriveranno le nuove scadenze di pagamento, ed ecco perché è importante segnarle.
La rottamazione quater consente ai vari contribuenti, di pagare a rate o in unica soluzione. Chi doveva pagare in quest’ultima modalità, lo ha già fatto entro il 31 ottobre 2023.
Per chi ha scelto invece la soluzione a rate, i pagamenti sono spalmati in diversi mesi, e le prime due rate sono scadute il 31 ottobre e il 30 novembre 2023. Una nuova rata è scaduta il 28 febbraio 2024, e la prossima scadenza è prevista per il 31 maggio 2024. Cosa accadrà, quindi, a chi non riuscirà a pagare entro questa data?
In realtà, nulla. Questo, perché la rottamazione prevede un’ulteriore tolleranza di 5 giorni, il che significa che il contribuente potrà pagare entro il 5 giugno 2024. Attenzione, però, perché se entro quest’ultima data, il cittadino non verserà la rata, a quel punto vedrà decadere l’agevolazione, in modo definitivo.
Le somme già versate andranno a costituire un acconto per i pagamenti successivi, che potrebbero essere eseguiti con la rateazione ordinaria, ad esempio. Da ricordare, inoltre, che dopo il 31 maggio 2024, le prossime scadenze sono previste il 31 luglio e il 30 novembre 2024. Dunque, è importante segnare queste date.
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