Il pane è uno degli alimenti più versatili che si può trovare sulle tavole di tutto il mondo? Eppure alcune versioni fanno proprio male.
La vecchia querelle sulla salubrità del pane non si esaurisce mai. Le scuole di pensiero sono tante e tutte hanno le loro personalissime teorie sulla bontà per la salute di uno pane piuttosto che un altro. C’è chi dice che il pane faccia male tutto, e che quindi bisognerebbe eliminarlo dalla dieta.
Chi invece è convinto che una quantità di carboidrati provenienti dal pane sia necessaria nella dieta quotidiana e soprattutto faccia bene non solo alla salute in generale ma all’intestino. E queste sono solo sfaccettature molto “alla lontana” di tutta una serie di studi che sono stati fatti. Eche ancora si fanno oggi, sul pane e sulla sua preparazione.
E a quanto pare si è trovato un punto di incontro tra le varie filosofie legate all’utilizzo del pane a tavola. Se ne parla sulla versione online del tabloid britannico Express. In una intervista rilasciata dalla dottoressa Deborah Lee, che studia gli effetti dell’alimentazione e di alcuni cibi sul corpo umano.
Quale pane è meglio mangiare e quale no
La dottoressa Lee non ha solo indicato quale sia il peggior pane da portare a tavola. Ma anche quello che secondo lei, e ne ha spiegato le motivazioni scientifiche, è il migliore per le sue proprietà organolettiche e fa meglio al fisico.
Il pane peggiore, e non stupisce, sembra essere il pane bianco. Se ne consumano quantità industriali sulle tavole di tutto il mondo. Il 71% del consumo globale di pane nel mondo, ed è quello che ai consumatori piace più di tutti, eppure è quello che fa più male. Di per sé però non è il pane o la farina a fare male, ma il processo di raffinazione della materia prima. “È un alimento ultra-processato. Quando si produce la farina per pane bianco, il chicco di grano viene macinato e la crusca e il germe vengono rimossi, lasciando solo l’endosperma carico di carboidrati. Eliminare queste parti del chicco significa che la farina ha molte meno fibre della farina integrale e anche un contenuto vitaminico molto basso”.
Invece, sempre secondo Deborah Lee, il pane migliore da mangiare, che fa anche bene al fisico, è quello integrale a lievitazione naturale. La farina non raffinata e la pasta madre sarebbero infatti i principali fautori della sua bontà. La pasta madre è un tipo speciale di pane che non usa il lievito per lievitare. Viene invece utilizzata una coltura iniziale che è una miscela fermentata di farina, acqua e batteri sani insieme a lievito selvatico. Il calore della cottura distrugge molti dei batteri sani, ma contiene ancora alti livelli di acido lattico, che agisce come conservante naturale nel pane”.