Pochi hanno notato quest’importante passo verso la globalizzazione, mentre le masse inferocite sono distratte dal dibattito sui cambiamenti climatici
4 Maggio 07 — Questa settimana gli Stati Uniti e l’Unione Europea, con una mossa radicale che ha attirato pochissima attenzione, hanno siglato un accordo economico transatlantico che prevede “l’armonizzazione” degli standard regolatori e che getta le basi per una fusione degli USA e della UE in un unico mercato, un gigantesco passo avanti verso un nuovo ordine mondiale.
Lunedì, la BBC ha riportato, dal Summit a Washington:
Le due parti hanno concordato l’istituzione di un “consiglio economico” per perseguire la convergenza dei regolamenti in quasi 40 settori, compresa la proprietà intellettuale, i servizi finanziari, i rilevamenti aziendali, e l’industria dei motori.
Saltando a piè pari ogni considerazione sulle possibili conseguenze di un unico mercato occidentale, la BBC ha semplicemente annunciato che “L’intenzione è quella di incrementare gli scambi e diminuire i costi”, prima di proseguire frettolosamente in un’analisi di cosa questo comporterà dal punto di vista del riscaldamento globale.
Una frenesia collettiva
Mentre ogni occasione è buona per aizzare le masse in una frenesia collettiva riguardo ai cambiamenti climatici, si glissa su importanti azioni politiche che avranno un effetto immediato sulla vita di tutti gli abitanti del pianeta, attribuendogli scarsa importanza.
I fautori e gli architetti di un unico ordine mondiale sono al lavoro dietro le quinte da molto tempo, perseguendo un’erosione graduale della sovranità nazionale attraverso un’armonizzazione di tutti i settori della vita, economica, sociale, culturale ed ambientale.
Questa armonizzazione ed eliminazione della diversità è l’unica maniera per massimizzare il profitto di pochi a spese dei molti, mantenendo allo stesso tempo un rigido controllo sulla società nel suo complesso per garantire una lunga durata di tale status quo.
Gli unici a beneficiare dall’eliminazione del libero mercato e delle competizione economica tra le nazioni sarebbero le elite delle multinazionali mondiali.
È da tempo che la UE viene usata come strumento per tale globalizzazione armonizzante ed è ora arrivata al punto dove è diventata un governo federale europeo sovranazionale. Negli anni, quello che originariamente era stato venduto come un semplice accordo di libero scambio è lentamente stato sviluppato dalle fondamenta in su in una monolitica e onnicomprensiva autorità sull’intera regione.
I settori che attualmente cerca di dominare comprendono la salute pubblica, la politica sociale, i trasporti, la giustizia, l’agricoltura, la pesca, l’energia, la coesione economica e sociale, l’ambiente, gli scambi commerciali interni ed esterni, e la protezione dei consumatori.
Tony Blair e Angela Merkel
È recentemente venuto alla luce come alcuni globalisti europei come l’inglese Tony Blair e la tedesca Angela Merkel cerchino di implementare di nascosto parti della costituzione della UE nonostante siano state completamente bocciate dagli elettori. Fonti del governo britannico hanno avvertito che essi stanno anche mettendo pressione su Bruxelles affinchè ci sia un presidente imposto per un ufficio della durata di 5 anni che parli a nome dell’Europa sulla scena mondiale.
E’ comunemente accettato che le riforme per rafforzare il Parlamento Europeo, programmate per entrare in vigore prima del 2009 , potrebbero minare la capacità degli stati membri di scegliere di non aderire ad una proposta di legge europea, come sta facendo attualmente la Gran Bretagna, ponendo sostanzialmente fine alla sovranità nazionale.
Nella loro importante storia dell’Unione Europea, EU, The Great Deception, gli autori inglesi Christopher Booker e Richard North sono giunti alla conclusione che i 27 stati membri ora invischiati nell’unione hanno ceduto la propria sovranità grazie a un’operazione occulta dettagliatamente pianificata. A malincuore creditano i globalisti europei con la riuscita di “un colpo di stato al rallentatore: il colpo di stato più spettacolare della storia”.
Gli autori de “EU, The Great Deception” hanno riassunto gli effetti del trattato di Roma: “Così fu istituito l’inganno centrale a tutta la vicenda. D’ora innanzi il vero scopo, l’integrazione politica, sarebbe deliberatamente stato celato dallo scopo dichiarato dell’integrazione economica. La costruzione dell’Europa sarebbe stata presentata come una questione di commercio e lavoro”.
I dissidenti
Inoltre, dissidenti e reietti come Vladimir Bukovksy avevano avvertito dell’esistenza di un piano elitario per impadronirsi della UE per trasformarla in un superstato socialista di stampo sovietico che avrebbe eliminato il potere di ogni singolo stato nazionale e creato un ente governativo senza responsabilità o rappresentanti diretti.
Nel 2003 la BBC ha scoperto incredibili documenti archiviati, i quali confermavano che sia la UE che la sua moneta, l’Euro, sono creazioni del misterioso Gruppo Bilderberg. Circa 50 anni PRIMA dell’adozione della moneta unica, il Bilderberg, ora noto come la mano segreta delle élite dietro agli eventi mondiali, aveva pianificato tutto.
Oltre alla UE l’esistenza di un piano per un’Unione Nord Americana è ora noto oltre ogni dubbio e, stando ai documenti dei suoi legislatori non-eletti, il Council on Foreign Relations (Consiglio sulle Relazioni Estere) è, anzi, già in fase di implementazione.
L’Unione Nord Americana del CFR rispecchia l’Unione Europea dei Bilderberg. Nel documento del CFR intitolato Costruire una Comunità Nord Americana si menziona il gruppo Bilderberg raccomandando la costituzione di enti privati per dirigere le politiche tra Canada, Messico e Stati Uniti. Il documento dichiara:
“Per assicurare una regolare iniezione di energia creativa nelle diverse questioni inerenti all’integrazione nordamericana, i tre governi dovranno appuntare un consiglio indipendente di consulenti. Questo consiglio dovrà essere composto di persone eminenti esterne al governo, appuntate con mandati pluriennali scaglionati per garantirne l’indipendenza. Il loro scopo consisterebbe nell’esplorazione creativa di nuove idee da un punto di vista nordamericano e nel fornire una voce pubblica per il Nord America. Un approccio complementare consisterebbe nell’istituire gruppi privati che si riunirebbero regolarmente o annualmente per guidare le relazioni nordamericane lungo le linee del Bilderberg…”.
Accordi di libero scambio
In maniera molto simile alla UE, le provvigioni per una UNA, come il NAFTA e il GATT, sono state inizialmente presentate come accordi di libero scambio. Con il progredire del tempo abbiamo assistito alla nascita della “Security and Prosperity Partnership”, un trattato che sembra essere qualcosa di più di un semplice accordo economico tra i leader degli USA, del Messico e del Canada, raggiunto senza la supervisione del Congresso.
Un resoconto canadese ha descritto la SPP come una “struttura internazionale per una cooperazione bilaterale e trilaterale in Nord America” che non è “un trattato internazionale formale” o un “accordo legale vincolante”. Ma che cos’è una “struttura internazionale” che obbliga funzionari degli Stati Uniti di varie agenzie federali a lavorare con funzionari di altre due nazioni? Perchè un simile processo non è soggetto allo scrutinio ed alla approvazione del Congresso?
Nel settembre scorso abbiamo riportato che il giornalista Jerome Corsi aveva ricevuto i primi documenti riguardanti una richiesta del FOIA, in cui si chiedeva piena chiarezza sulle attività del SPP nel creare una Unione Pan Americana.
I documenti mostrano che, attraverso questo programma, si stanno riscrivendo di nascosto una vasta porzione delle leggi amministrative degli Stati Uniti per “integrarle” e “armonizzarle” con le leggi amministrative del Messico e del Canada, proprio com’è ormai comune nella UE.
13 gruppi di lavoro
I documenti contengono riferimenti a più di 13 gruppi al lavoro all’interno di un’infrastruttura organizzata che ha portato via funzionari alla maggior parte delle area amministrative del governo compresi i dipartimenti della Sanità, della Sicurezza, del Commercio, del Tesoro, dell’Agricoltura, del Trasporto, dell’Energia, dei Servizi Sociali e dell’ufficio dello US Trade Representative.
Corsi ha anche riferito che ad una recente riunione ad alti livelli a Banff, un assistente al segretario di Stato, Thomas A. Shannon, ha presieduto un pannello che assisteva ad una presentazione del Prof. Robert Pastor, autore di un libro che promuove lo sviluppo di un’unione nordamericana come di un governo regionale e l’adozione dell’amero come moneta comune per rimpiazzare il dollaro ed il peso.
Solo una teoria della cospirazione? Non secondo Steve Previs della Jeffries International che ha dichiarato alla CNBC, “Penso che una cosa a cui la gente che usa il dollaro dovrebbe fare attenzione è l’Amero, nessuno ne parla ma io credo che avrà un grosso impatto sulla vita di tutti in Canada, negli Stati Uniti e nel Messico…”
Un crollo globale, previsto dall’ex capo economista della Banca Mondiale e vincitore del premio Nobel Joseph Stigliz, e un dollaro completamente svalutato che a malapena tiene testa al peso, stanno spianando la strada ad un’unica moneta nordamericana. Questo significherebbe un disastro per tutti gli americani che vogliono mantenere il loro stile di vita e non trovarsi scalzi a fare la coda per il pane.
Stati Uniti, causa del declino dell’economia
La cause del declino dell’economia negli Stati Uniti sono proprio le politiche globaliste predatorie dell’FMI e della Banca Mondiale, che ci vengono ancora proposte come le soluzioni per l’incertezza economica. Questi due vampiri globalisti hanno risucchiato le risorse del terzo mondo e si stanno ora dedicando a schiavizzare il mondo industrializzato.
La moneta unica e un “nuovo ordine economico” sono passi fondamentali verso un governo globale. L’Europa ha già una moneta unica forte, mentre i giorni del dollaro sembrano contati. Dato che è una multinazionale privata che stampa i soldi, è forse sorprendente assistere a pressioni per una fusione con la moneta di un’altra nazione?
E’ ormai parecchio tempo che si parla di un’unica moneta mondiale entro il 2018, se tutto va secondo i piani. Una famosa copertina dell’Economist del 1988 ha enfatizzato questo fatto con una fenice su di un mucchio di banconote in fiamme, a simboleggiare la sua rinascita dalla loro distruzione accanto alle parole “Preparatevi ad una moneta mondiale”.
L’articolo dell’Economist intitolato “Preparatevi alla Fenice” dichiarava: “Con ogni probabilità, tra 30 anni gli Americani, i Giapponesi e gli Europei e la gente di molti altri paesi ricchi, come quella di altri paesi più poveri, faranno la spesa con gli stessi soldi”.
L’avvento della nuova moneta
L’articolo continuava dicendo che l’avvento della nuova moneta significherà la perdita della sovranità nazionale, ma che le tendenze verso la globalizzazione la stanno già eliminando.
“La zona della fenice imporrebbe rigidi vincoli sui governi nazionali. Non ci sarebbe niente di simile ad una politica monetaria nazionale. La fornitura mondiale della fenice verrebbe stabilita da una nuova banca centrale, forse un’evoluzione delL’FMI. Il tasso di inflazione – e quindi, all’interno di margini limitati, ogni tasso inflazionario nazionale – sarebbe in mano a questa nuova banca. Ogni nazione potrebbe usare le tasse e la spesa pubblica per affrontare cali di domanda temporanei, ma dovrebbe prendere soldi in prestito piuttosto che stamparli per finanziare il proprio deficit. Senza poter ricorrere alla tassa inflazionaria i governi ed i loro creditori sarebbero obbligati a considerare i propri piani di prestito con più attenzione di quanto non facciano oggi. Questo significa una notevole perdita di sovranità economica, ma le tendenze che rendono la fenice appetibile stanno comunque eliminando tale sovranità. Anche in un mondo di tassi di cambio più o meno mobili, i governi individuali vedono la loro indipendenza politica limitata da un mondo esterno poco amichevole”.
L’articolo conclude “Segnatevi la fenice per il 2018 circa e accoglietela quando arriva”.
Robert Mundell, il credito verso la strada della moneta unica
Nel 2004 Robert Mundell, l’economista premio Nobel, a cui spesso viene attribuito il credito di aver spianato la strada alla moneta unica europea, auspicò una moneta globale.
In un’intervista con il giornale francese Liberation, Mundell ha dichiarato: “Con l’emergere dell’euro e la sua instabilità rispetto al dollaro, l’Europa, gli Stati Uniti e le potenze asiatiche dovrebbero unirsi e creare una sistema monetario internazionale nuovo”.
Nel 2006 la Bank For International Settlements, istituzione al centro di numerosi scandali ed assai riservata, considerata il modello di banca centrale più eccelso, ha pubblicato un documento che auspicava la fine delle monete nazionali in favore di un modello globale di formati di moneta.
Il BIS è un ramo della Bretton-Woods International Financial e stretta alleata del Gruppo Bilderberg. E’ controllata da una élite interna che rappresenta le banche centrali più grandi del mondo. John Maynard Keynes, forse l’economista più influente della storia, voleva che fosse chiusa perchè fu usata per riciclare denaro per i Nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Pare che ora stiamo assistendo alla lenta realizzazione di un sistema economico globale con una moneta unica.
Lo scopo finale di una tale armonizzazione regionale è ovviamente un governo mondiale.
Da molto tempo è stato riconosciuto che un governo mondiale istantaneo verrebbe rifiutato in blocco dalle masse e che un piano a stadi, ed un’implementazione nascosta del nuovo ordine mondiale costituisca la chiave per il suo successo.
Chi è Richard N.Gardner?
Richard N. Gardner, che ha ricoperto numerosi incarichi nei dipartimenti di stato, scrisse nell’edizione dell’aprile 1974 di Foreign Affairs, la principale pubblicazione del Consiglio per gli Affari Esteri (CFR), pronunciandosi contro quello che definì un “governo mondiale istantaneo”. “Invece”, scrisse, “la casa dell’ordine mondiale dovrà essere costruita dal basso verso l’alto, piuttosto che dall’alto verso il basso. Sembrerà una ‘vibrante, crescente confusione’, per usare la celebre descrizione della realtà di William James, ma anche una corsa intorno alla sovranità nazionale, che la eroda pezzo per pezzo, in grado di ottenere molto più di un assalto frontale in vecchio stile”.
Similmente, l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski, nel suo discorso al Forum per lo Stato del Mondo di Gorbachev nell’ottobre del 1995, considerava la “regionalizzazione” la chiave per la “globalizzazione”: “La pre-condizione per una futura globalizzazione – una vera globalizzazione – è una progressiva regionalizzazione, perchè così ci si muove verso unità più grandi, stabili e cooperative”.
Questa settimana, con le basi gettate per un mercato unico UE-USA, abbiamo assistito ai primi passi verso la più grande “unità di cooperazione” che sia mai esistita. Tuttavia, come direbbero al CFR, nella ‘vibrante, crescente confusione’ pochi hanno notato qualcosa.
Daniel Taylor di Old-thinker news ha contribuito alla ricerca per questo resoconto.
Traduzione a cura di Daniel Monti per www.comedonchisciotte.org & www.radioforpeace.info