Siete disposti a perdere un bel po’ di soldi non approfittando in tempo di un’occasione irripetibile? Vi sveliamo cosa fare subito!
L’Assegno Unico ha poche regole e indicazioni ma devono essere seguite per non perdere la possibilità di avere più soldi. C’è un obbligo da rispettare entro una determinata scadenza o potrete dire addio per sempre ad un’occasione che non si ripeterà.
Chi riceve l’Assegno Unico dalla sua attivazione – marzo 2022 – conosce bene le dinamiche della misura. Sa che gli importi vengono rivalutati annualmente, tant’è che in questi due anni le somme erogate sono già cambiate. Si è arrivati nel 2024 a ricevere 57 euro e non 54 con un ISEE superiore a 45.575 euro fino a 199,4 euro con ISEE entro i 17.090 euro. I percettori sanno, poi, che sono previste maggiorazioni se il figlio ha una disabilità oppure se entrambi i genitori lavorano o se la mamma ha meno di 21 anni.
Un’altra informazione importante, poi, è che la domanda di accesso alla misura si rinnova automaticamente di anno in anno contrariamente a quanto definito inizialmente. C’è anche l’obbligo di comunicare variazioni nel nucleo familiare da conoscere (ad esempio quando un figlio compie 18 anni va segnalato) e poi c’è un altro importante dovere.
I limiti ISEE sono un aspetto importante dell’Assegno Unico perché in base ad essi si determina l’importo che la famiglia riceverà. Da qui l’importanza di calcolare ogni anno entro il 28 febbraio (nel 2024 entro il 29 febbraio) l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente in corso di validità per evitare di perdere le somme realmente spettanti.
Se non si è presentato l’ISEE 2024, infatti, l’importo dell’Assegno Unico sarà quello minimo pur appartenendo ad una fascia ISEE inferiore. E tra 57 euro e 199 euro per ogni figlio a carico c’è una bella differenza. Perché perdere i soldi che spettano di diritto? Fortunatamente si è ancora in tempo per recuperare questa differenza sotto forma di arretrati. Basta compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica e calcolare l’ISEE entro il 30 giugno 2024.
Dal 1° luglio in poi, gli arretrati non saranno più versati ma ci sarà solo l’adeguamento della somma in base al nuovo ISEE. Essendo la decurtazione scattata dal mese di marzo per chi non ha inviato l’ISEE entro il 29 febbraio, chi presenterà la DSU entro giugno potrà recuperare i soldi al momento persi di marzo, aprile e maggio. Via, dunque, con l’aggiornamento dell’ISEE in autonomia oppure rivolgendosi a CAF e patronati (in modo gratuito).
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