L’allarmante declino nelle popolazioni delle api in tutti gli Stati Uniti e l’Europa rappresenta una potenziale apocalisse ecologica, una catastrofe ambientale che potrebbe far crollare la catena alimentare e spazzare via l’umanità.
Chi e cosa è dietro a questo flagrante abuso dell’eco-sistema? Molte persone non comprendono il ruolo vitale delle api per il mantenimento di un eco-sistema equilibrato. Secondo gli esperti, se le api dovessero estinguersi allora l’umanità sarebbe destinata a perire dopo soli 4 anni.
“Se le api sparissero dalla superficie del globo allora all’uomo resterebbero solo quattro anni di vita. Niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più uomo,” ha detto Albert Einstein.
Altri diranno che è allarmista affermare che all’uomo resterebbero solo quattro anni e che sarebbe capace di trovare altre fonti di alimentazione, ma rimane comunque il fatto che la scomparsa delle api è potenzialmente devastante per l’agricoltura e per la vita della maggior parte delle piante.
I resoconti secondo i quali la popolazione delle api sta declinando ad un tasso più alto dell’80% in molte zone degli Stati Uniti e dell’Europa dovrebbe far suonare il campanello d’allarme e rendere inevitabile la richiesta di un’azione immediata da parte delle organizzazioni ambientaliste. Gli esperti chiamano questa preoccupante tendenza il “colony collapse disorder” o CCD.
“Il numero delle api in alcune zone della costa orientale e in Texas è precipitato di più del 70%, mentre la California ha visto le proprie colonie ridursi da un minimo del 30 fino ad un massimo del 60%, “ è quanto ha riportato AFP.
“Attualmente circa il 40% delle mie 2000 colonie sono morte e questo è l’inverno con la più grande mortalità di colonie a cui ho mai assistito durante i miei 30 anni come apicoltore,” ha recentemente dichiarato al Congresso Gene Briandi, della Associazione Apicoltori della Stato della California.
L’articolo afferma che le colonie di api negli Stati Uniti si stanno riducendo fin dal 1980, e che il numero di apicoltori si è dimezzato.
Fino a ora gli scienziati sono sconcertati su ciò che sta causando il declino, escludendo i parassiti ma preferendo attribuire la responsabilità ad una qualche nuova tossina o prodotto chimico che viene usato nell’agricoltura. “Gli esperti credono che negli Stati Uniti l’uso su larga scala di piante modificate geneticamente potrebbe essere un fattore in gioco,” riporta il giornale Tedesco Spiegel Online.
In tutta la Germania le popolazioni di api sono simultaneamente calate del 25% arrivando fino all’80% in alcune zone. La Polonia, la Svizzera e la Spagna riportano di declini del tutto simili. Alcuni studi hanno mostrato che le api non muoiono nell’alveare, c’è qualcosa che è capace di fargli perdere il senso dell’orientamento fino al punto che non possono farvi ritorno. Gli alveari abbandonati non vengono saccheggiati da altri insetti a causa del miele, cosa che normalmente accade quando le api in maniera naturale muoiono durante l’inverno, e questo chiaramente suggerisce che una qualche tossina velenosa li tiene lontani.
“In molti casi, gli scienziati hanno scoperto la presenza di quasi tutti i virus conosciuti che riguardano le api nelle poche api sopravvissute negli alveari dopo che la maggior parte di loro era sparita. Alcune presentavano 5 o 6 infezioni allo stesso tempo ed erano infestate dai funghi – un segno, dicono gli esperti, che il sistema immunitario di questi insetti potrebbe essere crollato.”
Uno studio dell’Università di Jena, condotto dal 2001 al 2004, ha mostrato che tossine da un variante del granoturco modificato geneticamente e il cui scopo è quello di tener lontani gli insetti, quando è combinato con un parassita, causa un “declino nel numero delle api significativamente maggiore” del normale.
Secondo Hans-Hinrich Kaatz, un professore dell’Università di Halle nella Germania orientale e il direttore dello studio, la tossina batterica che è presente nel grano modificato geneticamente potrebbe aver “alterato la superficie degli intestini delle api, indebolendole a sufficienza e permettendo ai parasiti un facile accesso – o forse è avvenuto nella maniera opposta. Non lo sappiamo.”
Kraztz voleva disperatamente continuare i suoi studi, ma i fondi sono stati tagliati.
Mentre i governi sono intenti a indottrinarci sulla necessità di modificare il nostro stile di vita e introducono nuove tasse per il supposto pericolo del riscaldamento globale causato dall’uomo, una catastrofe ambientale che potrebbe eliminare la razza umana in un figurativo battito d’ali si va profilando.
Per quale ragione le più importanti organizzazioni e gruppi di pressione ambientalisti stanno ignorando questa minaccia mastodontica per la nostra esistenza?
L’iperbole che circonda il riscaldamento globale causato dall’uomo sta ingoiando tutta l’attenzione mentre veri pericoli come il rapido e mortale declino nella popolazione delle api e il suo legame con gli OGM vengono ampiamente evitati dai governi e dalle fondazioni degli attivisti.
È una forzatura ipotizzare che le inaffiature dei raccolti imposte dal governo con mortali prodotti chimici come pure le sostanze tossiche contenute nelle scie chimiche potrebbero essere parte di un deliberato programma per eliminare la popolazione delle api? O è un altro esempio di come il big business in maniera flagrante abusa dell’eco-sistema al solo scopo di far salire i propri profitti?
In numerose occasioni le elite hanno affermato pubblicamente il proprio desiderio di ridurre significativamente la popolazione mondiale. Giusto ieri abbiamo pubblicato un articolo su di un resoconto del Ministro della Difesa del Governo Inglese nel quale si postula il ricorso ad armi batteriologiche per ridurre la popolazione umana in meno di 30 anni.
Portare alla totale estinzione delle api rappresenterebbe un metodo rapido e facile a negarsi per causare la riduzione della popolazione globale, a lungo sognata dai maniaci psicopatici che controllano il mondo.
In ogni caso, questa questione rappresenta una schiacciante minaccia per la catena alimentare e un crimine ambientale del grado più alto, per il quale i suoi perpetratori devono essere trascinati in giudizio sotto accusa di tentativo di genocidio, se si dovesse dimostrare il tentativo deliberato di danneggiare la catena alimentare, e le sostanze chimiche responsabili di tutto questo dovrebbero essere immediatamente proibite.
Di Paul Joseph Watson
Traduzione a cura di Melektro per www.radioforpeace.info & www.comedonchisciotte.org
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